Il nodo livornese di ALBA
in questi due anni si è prodigato con impegno a riaggregare la
Sinistra dispersa e frammentata che in città esiste. In questa
direzione ha cercato con le quattro assemblee alla Circoscrizione 4 dello scorso
febbraio di giungere a una lista per le elezioni amministrative che sfidasse
il Partito Democratico. C’è riuscita in parte, e l’esito elettorale ottenuto è
largamente positivo: segno che la strada intrapresa è
sostanzialmente giusta.
Il nodo territoriale di ALBA non può non rilevare che se anche coloro che
si sono sfilati da quel processo fossero stati nell’alleanza uscita
da quelle assemblee, oggi al ballottaggio strappato al PD ci sarebbe
la Sinistra livornese: lo dicono incontrovertibilmente i numeri.
L’8
giugno, in ogni caso, è la classe dirigente che ha degradato la città
in questi ultimi venti anni che deve essere mandata a casa. Pur nella
consapevolezza che chi si presenta come alternativa dà motivo di più
di una perplessità è innegabile che su quasi tutti i problemi della
città l’analisi e le proposte di soluzione sono vicine a quelle
della Sinistra che ha sostenuto Andrea Raspanti. Per questa ragione
ALBA-Livorno ha sostenuto la necessità della convergenza sui
problemi da parte dei due maggiori sfidanti il PD: solo modo per
alzare al massimo la probabilità di vincere nella trasparenza e
lealtà delle reciproche differenze.
Sia Buongiorno Livorno, sia Sinistra Unita per il Lavoro, sia il Movimento 5 Stelle hanno ritenuto di non accogliere questa sollecitazione, e oggi ci
troviamo in una stretta in cui qualsiasi sia il risultato ci saranno
motivi di recriminazione.
Di fronte a questa rigidità interna alle
forze alternative al Partito Democratico, ALBA-Livorno si astiene dal dare una sua
indicazione di voto più esplicita e resta a disposizione per il dopo
ballottaggio per continuare a svolgere il ruolo di lievito che le è
proprio e che le è stato riconosciuto in tante occasioni.
per il Nodo,
Marcello Lenzi
Referente ALBA Livorno
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